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Come ottenere un alto risarcimento del danno alla salute.

Come ottenere un alto risarcimento del danno alla salute.

Danno temporaneo e danno permanente

Il risarcimento monetario per il danno alla salute distingue tipicamente tra danno temporaneo (ad es. i giorni di terapia necessari a conseguire la stabilizzazione dello stato di salute) e danno permanente (danno non eliminabile, ad es. l’amputazione di un arto). Il danno temporaneo viene risarcito in base al numero di giorni della sua durata e ammonta a circa 70/100 euro al giorno, il danno permanente invece in base a tabelle previste dalla legge o da alcuni Tribunali e, a seconda della sua gravità, può raggiungere le decine o le centinaia di migliaia di euro.

Nonostante questa differenza, però, in rari casi il risarcimento del danno temporaneo può essere talmente cospicuo da superare in quantità la somma che il danneggiato può pretendere per il danno permanente. Questo avviene quando, pur in presenza di un danno permanente lieve, il tempo necessario per somministrare le terapie e le cure è molto alto. Oppure quando un sanitario, non individuando la patologia da cui è affetto il proprio paziente, lascia che questo riceva per lungo tempo terapie inutili.

Un caso concreto

È quello che è successo a Monza. Il signor G, operaio edile, nel novembre 1998 viene operato di ernia iatale, ma già pochi giorni dopo l’intervento comincia a lementare dolori al fianco sinistro. Nel 2000, persistendo i dolori, effettua vari esami radiografici dai quali non si evidenzia la presenza di corpi estranei. Nel 2001 una radiografia individua finalmente un oggetto metallico vicino una vertebra lombare. Si trattava di due pinze (clips metalliche) che vengono asportate chirurgicamente nel 2004. Ma i dolori persistono, e nel 2006 viene individuata una terza pinza (graffetta in titanio) che viene asportata con un nuovo intervento chirurgico. Ma i dolori non sono più passati, forse anche a causa di una situazione psichica irrimediabilmente compromessa. Sta di fatto che il signor G, operaio, non ha più potuto svolgere alcuna attività lavorativa.

Il risarcimento

Il Giudice ha riconosciuto in questo caso un danno permanente del 5%, con un risarcimento pari a circa 11.300 euro. Ma ha riconosciuto altresì che il danno temporaneo deve essere calcolato dalla prima operazione di ernia iatale (1998) fino alla seconda operazione di asportazione di corpo estraneo (2006), per complessivi 2.871 giorni. Il risarcimento del danno temporaneo è stato quindi di 37.600 euro, più del triplo della somma dovuta per il danno permanente. Aggiungendo le somme dovute per spese mediche e di giustizia, interessi legali e rivalutazione monetaria il signor G si è visto risarcire con circa 90.000 euro.

Un caso in cui la decisione del Tribunale ha conformato le regole del diritto alle caratteristiche specifiche del caso concreto.

Avv. Sergio Spina